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In tempi di coronavirus tutte le fragilità del sistema scolastico italiano hanno una risonanza maggiore. Ci sono le scuole che vivono in realtà di eccellenza, ha dichiarato il 03.03.2020 a Porta a Porta la ministra Azzolina, e che quindi possono garantire la continuità delle lezioni con collegamenti da remoto e poi ci sono le scuole in difficoltà…. Quasi fosse una sorpresa. Eravamo ancora in una fase di emergenza che interessava la Lombardia e Il Veneto. Dopo pochi giorni il Presidente del Consiglio avrebbe annunciato la sospensione delle lezioni in tutta Italia. E allora le fragilità del sistema scolastico italiano sono evidenti. E’ ovvio che le scuole isolate e situate in realtà difficili della periferia del Sud miracolosamente non si inventano a tempi record l’eccellenza e-learning … E’ lapalissiano che le fragilità, quando si è in tempo di crisi, colpiscano maggiormente le fasce più deboli e il capitolo scuola non fa eccezione.
Ma per arrivare a questo punto abbiamo certamente perso 20 anni di buone occasioni…
Scrivo al ventennio della legge sulla parità con una consapevolezza nuova che mi ha dato proprio l’emergenza di questi giorni… quante occasioni abbiamo perso per timore, per tenere buoni tutti (prima o poi tutti vengono buoni…meglio non rompere!), per carrierismo, per il desiderio di restare in certe poltrone, perché non va mai bene spaccare, meglio mediare… E intanto chi ha pagato il prezzo salatissimo? I più fragili. I genitori poveri, gli alunni che provengono da famiglie svantaggiate economicamente, le scuole paritarie nate per i poveri che hanno dovuto sentirsi chiamare prima diplomifici poi scuole dei ricchi poi scellerate perché chiudono in mancanza di docenti abilitati (impediti dallo Stato a regolarizzarsi…) e abbandonano la frontiera dell’educazione.